di ENRICO MATZEU
Sentendo la parola 'bondage', viene automatica l'associazione con il sesso, quello spinto, 'strano' e non per tutti. Insomma, sadomaso. Eppure, come racconta a LetteraDonna Beatrice Gigliuto, in arte Red Lily, ovvero la performer più famosa in Italia, «il bondage può avere un lato più artistico e meno legato al sesso». Anche se, ovviamente, stiamo pur sempre parlando di farsi legare con corde resistenti che stringono la pelle e imprigionano mani e gambe, per poi di farsi appendere e penzolare nel vuoto.
Red Lily in una performance di bondage. |
UN'ANTICA ARTE GIAPPONESE
Red Lily è una legatrice, in gergo 'rigger'. Di giorno lavora in un'azienda informatica, di notte lega le persone. Lo fa praticando l'antica arte dello shibari (o kinbaku), che in origine veniva usata in Giappone dai samurai per imprigionare i nemici. Oggi è l'unica maestra italiana di shibari (sempre con un paio di forbici a portata di mano), ma si esibisce anche all'estero. In discoteche, teatri fiere di settore, e mai in club privè. Il suo bondage non è solo l’atto crudo di legare una persona e appenderla, ma una messa in scena «con un forte coefficiente estetico e un grande passaggio emotivo con il pubblico», fatta di grande attenzione ai dettagli, «dai costumi al trucco, passando per le musiche». In Giappone lo shibari è, oltre che un'arte da tramandare, una forma di spettacolo ormai consolidato. Spettacolo, appunto, con temi che Red Lily prende «da favole, miti o da questioni intime, spesso anche dal legame personale che c’è con la persona che si fa legare». È così che i suoi spettacoli diventano quasi una performance terapeutica, una sorta di seduta collettiva dove c’è uno scambio fisico con la persona legata, ma anche con il pubblico.
Una modella legata da Red Lily. mario cacchione - mario cacchione |
LO SPETTACOLO DEL PIACERE
Come nel sesso sadomaso, anche quando lo si fa a letto, anche nello show «c’è una persona che cede il controllo e una che lo prende, altrimenti non ci sarebbe il gioco». Per far capire le diverse interpretazioni di questa pratica, Red Lily fa un esempio: «Un massaggio è un massaggio, ma se a fartelo è il tuo partner, c’è una buona possibilità che finisca con il sesso. Anche il bondage dunque può essere rilassante, tenero, cattivo o appunto erotico». Sta a chi si avvicina all'arte dello shibari decidere quali dei diversi aspetti cogliere e fare proprio. Il tratto comune è comunque il piacere, sia esso solo estetico o prettamente erotico. Per questo, oltre a delle corde in iuta trattate in modo specifico, si possono utilizzare anche altri strumenti di sottomissione come «le manette o le catene».
Red Lily in una performance di bondage. |
Lo shibari, dal forte impatto scenico, è una disciplina molto amata dalle donne, che si dimostrano abili nel legare e nel farsi legare. Negli show di Red Lily, a differenza di quello si può vedere nei filmhard, non c’è un imprinting maschilista in cui la donna è oggetto di torture, ma prevale una grande armonia tra i sessi. Anzi, molto spesso i ruoli si ribaltano. «Chi subisce dice che dà un senso di liberazione, perché in una società in cui siamo controllati in tutto, è rilassante affidarsi e fidarsi della persona che ti lega, soprattutto se è una lei», spiega la maestra Red Lily, che da parte sua preferisce legare le donne: «Oltre a essere più leggere, hanno fisici più armoniosi e avvolte dalle corde hanno un impatto maggiore sul pubblico». Questione, forse, anche di maggiore sensibilità: «Una volta ho portato in scena il rapporto tra me e una mia modella, che aveva una parte di sé bloccata. Siamo riuscite a raccontare una cosa tanto privata e tanto forte per noi e il pubblico l’ha capita».
https://www.letteradonna.it/it/articoli/ritratti/2017/02/01/donne-che-legano-anche-gli-uomini/22523/
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