Parola di sicurezza: 4 persone ci raccontano la loro. Quando si gioca fuori dalla propria zona di comfort, è sempre opportuno scegliere una safeword che vada bene per tutte le persone coinvolte. Di esempi ne esistono diversi, sia convenzionalmente riconosciuti, sia più personali. Per ampliare lo spettro delle safeword possibili e del modo per sceglierle, ho chiesto a 4 persone di raccontarmi della loro. Alcuni dei nomi usati sono di fantasia, per tutelare la privacy delle persone coinvolte.
La parola di sicurezza di Taraka
Essendo una persona non incline alla D/s, i miei rapporti sono di tipo Top/bottom e sono conosciuta nella comunità oramai da più di dieci anni con uno pseudonimo (pochissime e intime persone usano effettivamente il mio nome di battesimo). Per questo ho pensato a quale potesse essere la safeword che costituisse una via di mezzo tra l’immediatezza dovuta all’esigenza di utilizzo e il doversi un minimo sforzare per aprire quel cassetto della memoria. Ecco allora che la mia safeword è diventata “semplicemente” il mio nome di battesimo. Potrebbe sembrare troppo facile, ma vi assicuro che dopo aver usato il mio pseudonimo per 10 anni, il mio nome di battesimo viene usato davvero difficilmente, salvo appunto in casi come questo.
La parola di sicurezza di Enrico
Sono sempre stato portato a usare come safeword parole che indicassero una situazione di disagio o di emergenza. Per questo, in una relazione ho usato come safeword il nome della stazione più vicina a casa mia (non amo prendere il treno), in un’altra “gatto” perché sono allergico al pelo.
La parola di sicurezza di Giulia
Mi sono trovata molto in difficoltà quando è arrivato il momento di scegliere una safeword, perché nessuna parola mi veniva naturale e quelle più convenzionali come “rosso/giallo” mi sembravano ancora più artificiose. Un giorno mi è venuta un’illuminazione: la safeword serve a fermarsi, a fare una pausa, idealmente senza animosità o rigidità della situazione. E che cosa rappresenta meglio una pausa italiana del caffè? Ed è così che la mia parola di sicurezza è diventata “caffè”. Che oltretutto la persona con cui gioco prepara in maniera eccellente, meglio di così…
La parola di sicurezza di Franco
Per quanto riguarda la parola di sicurezza, mi piace che sia semplice e facile da ricordare, e che sia la stessa da sempre. Questo per me è importante. Inoltre non viene fuori per sbaglio come magari un “basta” o un “pietà”, o qualcosa del genere, come potrebbe accadere in un gioco un po’ duro. Non me la sentirei nemmeno di usare una safeword che che possa essere difficile da ricordare o pronunciare, tipo “acciderbolina” o “ginestra”: magari non la usi per mesi, non ci pensi e ne hai bisogno in un momento in cui sei sconvolto dalle sensazioni e dalle emozioni. La mia safeword quindi è un grande classico: rosso.
http://www.lovelifelust.com/2016/12/01/parola-di-sicurezza-4-persone-ci-raccontano-la-loro/
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