intervista di Babette Brown
Ho incontrato Patricia Logan in occasione dell’uscita del primo racconto della serie Master’s Boys… e l’ho subissata di domande. È una persona simpaticissima, molto indaffarata ma
sempre pronta a chiacchierare con i suoi numerosissimi fans.
Quando hai cominciato a scrivere? E cosa? Come sei arrivata alle storie BDSM?
Ho cominciato a scrivere full time circa due anni fa, ma la prima pubblicazione risale al 2010. Quando ho pubblicato “Catene d’argento”, il primo tra i miei romanzi che trattava esclusivamente di BDSM – e che si sarebbe rivelato il prequel alla serie Master’s Boys – non avevo in mente di scrivere altro su quei personaggi,
ma il libro ricevette un’accoglienza talmente positiva che decisi di
proseguire. Poi Trick e i sei libri che lo seguono sono diventati un best seller, così ho deciso di continuare. Il BDSM mi ha dato grandi soddisfazioni e ho intenzione di scriverne fintanto che i miei lettori vorranno leggere quello che ho da raccontare.
Molti autori dicono di scrivere prima a mano e poi
copiare I manoscritti sul computer. Tu come scrivi? Hai un luogo che ti ispira particolarmente? Qualche mania?
Scrivo nel mio studio, al primo piano della mia casa, e sempre al computer. Qualche volta metto su della musica e lascio semplicemente che le parole fluiscano da me.
Hai un preciso processo creativo? Crei delle schede
per ognuno dei tuoi personaggi oppure ti lasci semplicemente guidare dall’ispirazione del momento? E per la trama?
In genere scrivo un riassunto di circa 300 parole in modo da sapere che direzione dare ai personaggi e alla storia. Non mi piace cominciare la stesura di un libro se prima non ho un inizio, una parte centrale e una fine, ma qualche volta sono i personaggi
stessi a decidere dove vogliono andare. Nella mia testa c’è sempre un’immagine di come i personaggi dovrebbero essere e cerco di attenermi il più possibile a tale descrizione. Poi cerco online la foto di un modello che assomigli al mio personaggio e la posto
sul mio gruppo FB per far vedere ai miei lettori come avevo immaginato il personaggio.
Quanto tempo dedichi alla scrittura ogni giorno? E
qual è il tuo posto preferito? Come fai a impedire alla tua famiglia di disturbarti durante la creazione?
Scrivo circa 4 – 6 ore al giorno, anche se mi è capitato di scrivere anche 12 ore di fila quando ero molto presa da una scena. Come ho detto prima, scrivo nel mio studio a casa per sfuggire al rumore della mia famiglia, ma quando diventa impossibile, allora
indosso delle cuffie e ascolto musica rilassante per chiudere fuori la
confusione e concentrami.
Da dove trai la tua ispirazione?
Più o meno da tutto. Mi piacciono in modo particolare I film gialli e di spionaggio ed è a essi che mi ispiro per le mie trame. Senza però dimenticare tutti i bellissimi uomini gay di film e telefilm.
Che rapporto hai con i tuoi personaggi? Ti piacciono
tutti o ce n’è qualcuno che ami in particolare?
Alcuni personaggi mi piacciono più degli altri, ed è per questo che non mi stanco mai di inserirli nei nuovi libri. Semplicemente non riesco a lasciarli andare; ad esempio Zack e Cassidy, oppure Phoenix e Wade, ma anche altri. E continueranno ad apparire
anche nei libri futuri, e a tal proposito ho scritto proprio recentemente nelle nuove scene d’amore che li vedono protagonisti.
Cosa mi dici del rapporto con i tuoi fan? Ti vediamo
molto attiva sui social network. Parli regolarmente con i tuoi lettori? Ti suggeriscono idee sulle storie?
Ho un bellissimo rapporto con I miei fan e i miei lettori e sono tutte persone splendide. Non smettono mai di incoraggiarmi e io cerco di dare loro anticipazioni sulle storie nuove e su alcuni personaggi
di quelle vecchie. Spesso mi danno consigli su cosa scrivere, e infatti la serie Silver è nata perché una mia lettrice mi ha supplicato di scrivere un libro per il mio bel poliziotto Tyler.
Questo personaggio appare in ognuno dei libri ambientati in Texas, ma nel primo volume era etero. Per poterlo far innamorare di un uomo ho dovuto uccidergli la moglie e farlo diventare bisessuale, così da potergli dare un amante del suo stesso sesso. Ha
funzionato e i miei lettori ci hanno creduto, che è quello che conta.
Grazie, Patrizia, è stato molto interessante parlare con te.
Grazie per avermi ospitato
Babette. È stato un piacere parlare con te.
http://babettebrown.it/patricia-logan-e-la-serie-masters-boys/
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