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lunedì 26 febbraio 2018


Il BDSM raccontato da Danilo Ruocco, attivista LGBT

BY NATHANAEL

Progetto GenderQueer
Il primo blog sul non binarismo di genere e sugli orientamenti affettivi non binari
BDSM, LGBT e binarismo di genere:
ce ne parla Danilo Ruocco, attivista LGBT e Master BDSM…

danilo ruocco attivista lgbt
Il blog ha in passato trattato il tema del BDSM in relazione alle tematiche LGBT e al binarismo di genere. Oggi Danilo Ruocco, giornalista e attivista LGBT, che nel BDSM ha il ruolo del Master (quindi un ruolo Top o Dom, ricordiamo invece, per rendere più fruibile l’intervista, che i termini legati al ruolo opposto sono Slave, Bottom e Sub) risponde alle nostre curiosità in merito.
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Buongiorno Danilo. Raccontaci, se ti va, di come ti sei scoperto LGBT e di come definisci e consideri il tuo orientamento sessuale e affettivo.
Non credo ci sia stato un evento particolare che mi abbia “rivelato” a me stesso. Penso, invece, di essere sempre stato consapevole di ciò che sono: una persona sessualmente attratta da donne e uomini.

Orientamento sessuale e BDSM, quale è entrato prima nella tua vita e come li hai scoperti?
Ho scoperto abbastanza tardivamente il mio essere un Master: ero già all’Università e sono stato coinvolto da una coppia in un gioco erotico a base di sculacciate e bondage. Mi si è aperto un mondo.

IL BDSM è binario? ci sono sostanziali differenze quando top e bottom sono una coppia omo e quando sono una coppia etero? e perché?
Credo che le differenze ci siano. La netta separazione dei ruoli tra Top e Bottom spinge a comportamenti che, a volte, confermano il binarismo e a volte lo stravolgono.

In genere, una Mistress viene spesso percepita dal proprio slave come una virago, ovvero una donna fortemente mascolina o mascolinizzata, in quanto il dominio viene ascritto alla sfera del maschile. Parallelamente, una slave è spesso vista come una bambolina passiva in balia del volere del suo Master.
In un rapporto top/bottom di natura omosessuale maschile, ciò spesso non accade, specie se il bottom si presenta come “virile”. In tal caso lo slave si sottomette a un Master che percepisce più maschio di lui, senza necessariamente percepirsi come femmina.

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BDSM e poliamore, sono legati? e come?
Non so se si possa parlare di poliamorismo. Sicuramente il rapporto tra un Top e un bottom non è monogamico. Sarebbe assurdo chiedere a un Top di non condividere il proprio bottom con un altro Top se ne ha voglia o di avere più di uno slave contemporaneamente! Sarebbe come chiedere a un Top di non imporre la propria volontà!

Essere dichiarati come LGBT e come BDSM, ci sono differenze e imbarazzi diversi? E per quanto riguarda i BDSMers etero?
Spesso il BDSM viene percepito come qualcosa di estremo e deviante che lascia molte persone, anche GLBT, diffidenti.

A volte i feticismi o i desideri BDSM coinvolgono parterns del genere opposto a quelli da cui si è generalmente attratti/e. Quindi persone tendenzialmente omo che possono avere fantasie bdsm etero e viceversa. Come mai questo accade? Rende queste persone bi/pansessuali oppure è solo una questione “kinky”?
Penso sia più una questione di dominio/dominazione che di orientamento o identità sessuali. Come ho scritto in “Se la Mistress lo impone” http://www.paroleglbt.info/2014/12/se-la-mistress-lo-impone.html sono convinto che anche quando un eterosessuale maschio viene penetrato analmente da un uomo non cambi la percezione di sé come eterosessuale, ma “subisca” la penetrazione come un atto, appunto, di sottomissione alla propria Mistress.

Machismo, sessismo, binarismo e slave/master: quando influiscono i nostri retaggi binari nelle nostre fantasie?
Tantissimo. Direi che, quasi sempre, le alimentano.
La donna, anche quando domina, è comunque oggettificata?
Credo dipenda molto dal livello sociale dello slave: più è alto e più tende a vedere nella Mistress un oggetto.

Passività etero: molti uomini etero amano subire la penetrazione da donne, ma ciò è per loro accettabile solo se la vivono come desiderio BDSM. Quanto machismo interiorizzato esiste ancora?Purtroppo molti maschi eterosessuali sono sessualmente assai inibiti e pensano che il piacere “lecito” sia solo quello che passa attraverso l’uso del fallo. Quando scoprono che la pratica anale li soddisfa pienamente, spesso finiscono per associarla a pratiche di sottomissione, forse proprio a causa del machismo che vorrebbe sempre il maschio penetratore e mai penetrato.
Il fenomeno delle “sissy“: molti uomini sognano di essere umiliati da master o mistress. Si vestono da donna e spesso ne replicano gli stereotipi machisti, definendosi “cagne” o anche peggio: pensi che derivi dal machismo interiorizzato di questi praticanti, o pensi che sotto sotto ci sia una tematica di identità di genere?
Entrambe le cose. Ci sono crossdresser che indossano biancheria intima femminile solo quando hanno rapporti con altri uomini, probabilmente in quanto associano la sottomissione sessuale a un Master alla femminilizzazione.
Per altri, invece, il crossdressing è legato a tematiche di identità di genere.

Nei portali gay siamo abituati ad annunci contenenti “no effeminati” o “io…insospettabile” o ancora “io…discreto“. Quanta omofobia interiorizzata e binarismo c’è in chi mette questi annunci? Succede anche con gli annunci BDSM? e quali sono gli stereotipi più diffusi?Il livello di omofobia interiorizzata in chi si definisce “insospettabile” è assai elevato.
Invece chi ricerca “maschili” o “non effeminati” sta solo dando precise indicazioni di gusto estetico.
I “discreti”, infine, sono coloro che o sono sposati o sono fidanzati e, quindi, cercano la scappatella senza conseguenze.
Negli annunci BDSM, in genere, si è molto precisi: si indicano ruoli, pratiche e limiti.

I praticanti BDSM etero sono open minded rispetto alle tematiche LGBT?

In genere no.

La bisessualità consapevole è diffusa in questi ambienti?
No. Vi sono pratiche bisessuali, ma non consapevolezza.



BDSM e Fetish, come sono connessi? Quali i fetish maggiormente richiesti nel mondo omo?
Sì spesso non vi sono confini netti tra i due mondi.
Sicuramente molto richiesto è il fetish legato ai piedi e alle scarpe.
Altro fetish richiestissimo è quello strettamente legato agli odori, specie a quelli dei genitali del Master, alle sue ascelle, ai piedi e alle sue deiezioni.

Puoi spiegarci l’acronimo BDSM?
L’acronimo si riferisce a tutte quelle pratiche sessuali nelle quali vi sono giochi di ruolo che richiedono sottomissione o dominazione. Giochi sadomasochistici.

Il BDSM è ancora uno stigma? Sarebbe utile fare cultura in merito?Lo è sicuramente. In realtà sono convinto che sarebbe utile fare cultura che parli di ogni aspetto della sessualità e non solo del BDSM.


Cuckold: di cosa si tratta? Vi sono rapporti bisessuali oppure si tratta comunque di rapporti etero in cui la terza persona guarda?
Il cuckold si eccita a guardare il proprio partner mentre è impegnato in attività sessuali con un terzo. Ovviamente, a seconda dei desideri di ogni partecipante, il cuckold può anche non limitarsi a guardare, ma può prendere parte sessualmente all’azione. In tal caso, può avere rapporti solo con il proprio partner abituale, oppure può averne anche con il terzo.

Menage a trois: i partecipanti hanno solo rapporti etero oppure può capitare che i due uomini o le due donne facciano sesso tra loro?
Dipende molto dalle persone che sono coinvolte nell’azione, dai loro desideri e dal loro livello di inibizione. Non è detto, ad esempio, che un uomo bisessuale gradisca essere visto dalla propria partner mentre si fa penetrare da un altro uomo o lo penetri.

Master e compenso: alcuni master ed alcune mistress chiedono dei pagamenti solo per umiliare la persona dominata: si puo’ parlare di sex working?
In genere, il compenso è un modo per ribadire e sottolineare l’inferiorità a la sottomissione dello slave e il dominio e superiorità del Master.

Toys e BDSM, quali gli oggetti più richiesti?
Dildo, fruste, biancheria intima, manette, cinture di castità…

I nuovi social, Istagram, Twitter, Pinterest, possono servire a promuoversi anche come attivista LGBT?
Se usati correttamente sono uno strumento essenziale.

Danilo è uno scrittore, giornalista e consulente per la comunicazione.

Si occupa di tematiche e diritti GLBT per il sito “Parole GLBT” paroleglbt.info ed è l’ideatore e il curatore de “Il Simposio” www.ilsimposio.tk

Ha, tra l’altro, scritto i romanzi “Lavapiubianco” lavapiubianco.tk e “Parla Egisto” parlaegisto.tk

https://progettogenderqueer.wordpress.com/2017/03/25/il-bdsm-raccontato-da-danilo-ruocco-attivista-lgbt/

• Slave in cage, hell or paradise? • - - #dominazione #domina #dominagoldy #bdsmcommunity #bdsm #cage #caged #submissive #submission #collar #hood


Riflessioni


Il BDSM, non si distingue solo, per i segni fisici sul corpo.
Portati sempre e comunque, con estrema gioia e naturalezza.
Chi lo vive, lo sa...
Sopratutto, in un periodo nel quale, i valori più importanti, si sono ormai persi, dove anche un semplice sorriso, è diventato uno sforzo enorme.
Il BDSM, è anche questo.
La riscoperta di questi valori. Spontanei, semplici.
Dove tutto è naturale.
Dove non esiste, e non deve esistere, la falsità.
Non é un obbligo, come in un passato, neanche troppo lontano, essere schiavi.
É una scelta di vita. 

E questa è una premessa molto importante e fondamentale, non facile.
Non si può essere schiavo, ad ore. O per meglio dire, per convenienza o solamente solo, per soddisfazione personale.
No.
Essere schiavo, è esserlo in ogni momento della giornata. In ogni istante. Il pensiero che, ti riempe il cervello di splendidi sogni, ogni qualvolta che pensi di non essere libero. Di non potere. Per meglio dire, di Appartenere.
La parte difficile è donarsi completamente, ad un'altra persona.
Ancora più difficile, regalare il proprio io, a chi hai deciso, che dominerà la tua vita.
Ma... Il tutto, porta a vivere delle emozioni che nessun altro tipo di rapporto, può regalarti. 

Sapere che la tua vita, semplicemente, non è più tua.  
Cammini per la strada sorridendo, perché sai, di essere Suo. 

venerdì 23 febbraio 2018


Mi piace il sesso che mi lascia i lividi

Ho un livido sul braccio. Ne ho un altro su un seno. Il segno di un morso sulla spalla e una macchia scura al collo. Dolorante e piena di buoni propositi mi vesto, coprendo le prove di qualcosa che altri non capiscono.


La prima ad accorgersene è l’amica che dice che deve guarirmi da questa strana forma di masochismo. Che io mi faccia bendare, legare, pizzicare e mordere per il mio piacere a lei non sta proprio bene. Perché a LEI non piace. E se non piace a lei non deve piacere neppure a me.

Mi chiama sottomessa e spiego che sono io a chiedere quello che voglio l’altro mi faccia. Non solo c’è consensualità, ma sono io che domino. Dice che è violenza e spiego che la violenza sta, appunto, dove non c’è consensualità. Violenza è anche quella di chi ti impone ciò che devi essere anche se non vuoi. Se domani arrivasse uno a dirmi che devo scopare nella posizione della missionaria e per farmelo fare mi addomestica, mi fa pensare che sono sbagliata, malata, mi obbliga a rivolgermi a uno psichiatra, mi fa anche prendere delle medicine sociali o chimiche o insiste a dimostrarmi che mi piacerà qualcosa che mi annoia a morte, quella si è una violenza.

Ed è violenza quella che compie l’amica che viene a impormi come stare al mondo e si intromette nella sfera della mia sessualità con la scusa di voler fare il mio bene. Non sono una bambina. Sono adulta. E patologizzare, provare a omologare, uniformare, quello che è diverso da te è pratica autoritaria. Lo è sempre perché non c’è mai stata alcuna dittatura che abbia imposto norme dicendo di volerlo fare per il tuo male. E’ sempre per il bene di qualcuno. Il mio, il suo, il tuo, il loro, il nostro.

Poi c’è l’amico che mi guarda come se mi compatisse. Mi ha detto con chiarezza che se incontra l’uomo con cui faccio sesso non vuole parlarci. Pensa io sia alla sua mercè. Perché si parte sempre dalla convinzione che chi pensa quello che tu non condividi sia in qualche modo influenzato da cattive compagnie e in questo caso dall’uomo cattivo. Ed è una gran stronzata, perché mi negano autonomia, il rispetto alle mie scelte e alla mia autodeterminazione che a me è dovuto.

Lui dice che dovrei liberarmi del senso della colpa e la vergogna, ma io dico che l’unica colpevolizzazione imposta è giusto da parte sua perché è lui, assieme all’amica, che mi inducono ad aver vergogna. Vergogna perché quello che vivo io è giudicato perversione. Vergogna perché la normatività morde la mia vita e io non ne traggo alcun piacere. E se mi adeguassi a quello, forse, sarebbe masochismo. Di quando ti addomesticano e ti fanno diventare quella che non sei e per avere consenso dichiari fedeltà alle convenzioni sociali.

Sono dei moralisti, in fondo, e non avrei scomodato un simile giudizio se mi avessero semplicemente ascoltato, senza l’assillo perenne, paternalista e autoritario, del soccorso e senza la predisposizione ad un negazionismo delle pratiche di se’ che non gli corrispondono.

Sono dei moralisti perché non sanno niente, non vedono, non sentono, non vivono quello che vivo io, e quando glielo dico mi aggrediscono dicendomi che non devo sperare di fare passare per antico il loro modo di fare sesso. E io dico no, ché qui in discussione sono io, sono le mie scelte, e certo non sono io che impongo una norma al sesso altrui. Sono loro che vogliono imporla a me. Loro. Non io.

Sono dei dittatori, del corpo e della sessualità, e vogliono piegarmi a logiche in cui l’amore puro sarebbe fatto di delicatezze e cuoricini, concedendosi ogni tanto qualche biricchina trasgressione che si traduce in ridicole effrazioni del senso comune, tipo “mangia la cioccolata sul mio fondoschiena” o “facciamolo qui… in questo luogo clandestino“.

Sono anche degli ipocriti, perché generalizzano, si nutrono di stereotipi e poi non accettano commenti quando io so che la mia amica in realtà gode pochino, mi dice che si annoia, e certo non le rivendo la mia ricetta perché lei dice che ha altri gusti e io li rispetto, ma non mi pare sia nella posizione di potermi dettare regole per la mia felicità.

Ho alcuni lividi, devo nasconderli perché altrimenti qualcuno potrebbe anche pensare di chiamare la polizia del sesso ordinato e socialmente puro, non posso parlarne come fanno altri e devo nascondermi, come fossi una criminale, perché c’è chi si scandalizzerebbe e chi giudicherebbe addirittura incompatibile la mia inclinazione con il desiderio di avere un figlio. Eppure vorrei restare incinta, un giorno, col rischio di trovare chi riterrà non compatibili le mie abitudini sessuali con l’amore che vorrò dargli.

Perché questo è il punto. Puoi essere donna se interpreti il tuo ruolo secondo regole precise. Diversamente paghi. Per ogni orgasmo, liquido concesso e voluto, ogni millimetro di carne esposto a quel piacere. Paghi. E paghi molto caro.


Ps: Erotic Grrlz (diario erotico postporno) è un personaggio di pura invenzione scritto, proposto da una amica (l’editing è mio). Ogni riferimento a fatti, cose e persone è puramente casuale.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2013/12/09/mi-piace-il-sesso-che-mi-lascia-i-lividi/comment-page-1/#comment-48111

On your knees slave! Thanks to my slave Daniele #worshipme #dominagoldy #bdsmcommunity #bdsm #heels #dominazione #domina #domination #submissive #submission


Happy Friday to all! #goodmorning #goodfriday #happyweekend #dominagoldy


martedì 20 febbraio 2018


Me #bdsmlifestyle #bdsm #domination #followme #dominagoldy #worshipme #domina


Perchè vuoi essere mio?


DG - "Voglio darti un compito: 
Mi devi scrivere quali sono le tue emozioni dell'essere un mio sub in prova, che emozioni ti suscita avere un obiettivo in ambito Bdsm quale avere la Padrona e portare il suo collare.
Cosa significa essere sottomesso per te?"

M - "È emozionante e competitivo per me stesso essere suo sub in prova Padrona.
Sapere che, impegnandomi a fondo, potrò essere suo a tutti gli effetti... Che sogno meraviglioso!

Servirla ogni giorno come faccio naturalmente da quando la conosco.. anche se a distanza e anche se a volte sono assente il mio pensiero unico è Lei.
Il sogno di quel momento quando forse chiuderà quel cinturino intorno al mio collo..(suo)... 
È qualcosa che riempie e scalda il mio cuore.
Essere sottomesso per me è vita, tutto ciò che mi rende libero dentro anche se al guinzaglio fuori.. sempre libero, perché mi rende felice e io vorrei essere felice Padrona, con Lei, se lo meriterò ❤
Non ho mai provato emozioni così forti come con Lei.


Marco 

Ponyplay #dominagoldy #bdsm #ponyplay #ponytail #petplaygear #plugs #domina #domination


sabato 17 febbraio 2018

Pensieri di un giovane sottomesso

"Prima della Domina Lei è Donna Padrona.
E al primo appuntamento ho conosciuto una splendida Donna Dominante
Non una Domina.
Un altra sarebbe stata prima Domina poi Donna.
Lei invece è così sempre.

DG: 10 motivi per cui dovrei sceglierti come sottomesso.


"In primis perché sono ubbidiente. Remissivo.
E vorrei essere per Lei quello schiavo che ha sempre voluto, ma non ha mai avuto.
Il suo pet o la sua troietta o entrambe le cose.
Vorrei essere suo a tutti gli effetti perché mi fa sentire bene... mi sento un altro da quando la conosco e noto con piacere che anche Lei si sente bene.
Vorrei mi prendesse con Lei perché mi può plasmare e trasformare come meglio crede.. e non le direi mai no, quello non lo faccio!
Vorrei essere suo a tutti gli effetti perché la adoro... conosco tante Domine, ma nessuna ha il suo carattere, di cui sono palesemente innamorato.
Potrei essere suo perché non le darei noie, o preoccupazioni inutili.
Non darei una spina in un fianco.
Vorrei essere suo per aiutarla come fa la Debbie, ogni giorno e per ogni eventuale evenienza.

Cambierei lavoro e città per Lei
Non so se sono gia a dieci
Ma continuo... 

DG: Scrivi tutto quello che ti senti

Vorrei mi prendesse con Lei anche solo per vederla una volta al mese.. e magari non vederla affatto e venire a casa sua a pulire lavare e stirare.. sì.. lo farei..
Sarei felice se mi prendesse con Lei, perché Lei mi insegna come comportarmi, come essere migliore.
Vorrei mi prendesse con Lei perché ubbidendole sarebbe felice anche Lei."

Buon sabato #weekend #buonsabato #happysaturday #dominagoldy


Forced to kneel on chickpeas (in ginocchio sui ceci)


mercoledì 14 febbraio 2018



Amore Sadomaso nel giorno degli innamorati

E l’amore si fonde col bdsm perchè è la natura di tutti e due, non è coercizione o forzatura, ma appagamento complementare: io amo il mio schiavo e voglio dominarlo, avere il suo possesso; lui ama me, Padrona, ed anela essere dominato ed appartenere.
Lo voglio schiavo, e lo tratto da tale proprio perchè lo amo. Non gli faccio del male, ma del bene.

Nel giorno dedicato agli innamorati, dedico queste parole ai miei schiavi che amo in maniera profonda. 

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