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lunedì 4 settembre 2017
Le tre figure principali del Bdsm “passivo” di G.Piccirilli
In maniera molto sintetizzata riporto le varie figure "passive", sebbene, va doverosamente precisato che, ogni individuo è il risultato delle proprie esperienze.
Il Bdsm è una dimensione dalle mille sfaccettature e non dalle 50 sfumature di grigio. Purtroppo sovente ci si convince, o, per meglio dire, ciò che i media e alcuni praticanti vogliono farci credere è che in questa dimensione si è liberi di poter agire in funzioni di se stessi e non dei principi cardini che lo regolarizzano. Il Bdsm è una combinazione di figure ben delineate e definite. Le figure che lo caratterizzano maggiormente sono riguardo la parte passiva bottom, sub, slave., la parte “attiva” sono Top, Dom/Domme e Master/Mistress. Lo Switch in particolare si differenzia dalle sopracitate per il fatto che assume a proprio compiacimento sia il ruolo di Dom quanto quello di sub.
Sub - E' colui che non solitamente si presta ad un Padrone o ad una Mistress per un tempo da stabilito, ossia, decide fin quando tale ruolo desidera rappresentarlo, inoltre, come si potrà notare in seguito, a differenza della slave, non consente al Padrone o Mistress un totale controllo, ma la sua sottomissione implica dei limiti i quali vengono trattati anticipatamente alla sessione. Soltanto e non oltre questo delineamento e rappresentanza di limiti il Dom può avere il controllo sul sub.
Slave - E' colui che si affida completamente alla Mistress il quale ha pieno controllo quanto sul corpo che sulla mente. In tal senso lo schiavo o la schiava hanno il dovere di adempire agli ordini impartiti dal Padrone/a venendo meno, a differenza del/la sub il ruolo implica non solo una impossibilità di decidere fin quando osservarlo, ma gli stessi limiti che vengono posto, possono essere varcati con un progressivo “lavoro” educativo del proprio Master. Difatti lo/la slave appartiene a tutti gli effetti. Come atto simbolico di legame, di questa appartenenza profondamente intima e vocativa lo/a slave indossa nelle maggior parti dei casi un collare sicché si usa nel gergo dire essere collarata. In caso il rapporto volgesse a termine, lo/a slave si priva del medesimo e torna libera. Non meno importante è la presenza di un contratto stipulato da entrambi. Il contratto è un atto sul quale lo/a slave dichiara i propri limiti iniziali e accetta ufficiosamente le condizioni imposta dal Master. Il contratto non ha alcuna rilevanza giuridica, questo è quanto si è solito presume e, probabilmente vi sono fondamenti logici nel codice civile e penale ad avvallare l’ipotesi, ma in realtà, è una testimonianza concreta di con sensualità, sicché,qualora si verificassero eventi spiacevoli riconducibili ad atti giudiziari, si potrebbe in un qual modo avvalersene come prova. Il contratto prevede non solo la firma del Master e della slave bensì anche la fotocopia di un documento di riconoscimento. Suggerisco sempre di stipularlo all’inizio di una relazione Bdsm. La legge non ammette ignoranza, questo è vero, ma non per questo bisogna essere “fessi”.
Bottom - E' il termine che denota la sua sottomissione al Top. Entrambe figure mene intense a quella di schiavitù (Padrone/slave), ma lo stesso improntato su pratiche fisiche e psicologiche. . Vi sono bottom-bongade, ovvero, quelle persone a cui da piacere essere legate escutendo ogni rapporto di dominazione o sottomissione, ma per il puro piacere di “assaporare” l’adrenalina di una performance.
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