50 sfumature di nero e di grigio hanno alzato il velo sul BDSM, Ayzad, il massimo esperto in Italia ci svela di cosa parliamo davvero.
È tornato il secondo volume di 50 sfumature e noi torniamo a parlare di BDSM: che cos'è, come si pratica, e cosa gira attorno al mondo della dominazione e dell'erotismo estremo ce lo spiega Ayzad, massimo esperto in Italia del genere.
Prima di correre a prendere fruste, manette e contratti da firmare come nel film di 50 sfumature di grigio, prima di incaprettare con un improbabile bondage mal fatto la vostra dolce (e urlante) metà, leggetevi un attimo di cosa parliamo quando parliamo veramente di un rapporto di dominazione. E vediamo come evitare errori stupidi, perché si, c'è il rischio di farne, e pure molto seri.
Ciao Ayzad, visto il momento storico direi subito di pescare nel torbido – o nel patetico, visto che a nessuno di noi due piace, ma fa tanto posizionamento seo: come 50 sfumature di nero – e prima ancora di grigio – ha contribuito a cambiare l'approccio al BDSM? È stato tutto sommato qualcosa di positivo o comunque ha creato danni nell'immaginario?
Facciamo una premessa importante: 50 sfumature non c'entra nulla col BDSM. Quando l'ho intervistata, perfino l'autrice stessa ha dichiarato che il suo intento fosse solo quello di scrivere un classico Harmony, con l'unica differenza di inserirci scene di sesso esplicito. È stata la colossale operazione di marketing globale con cui è stato lanciato a presentare un normale romanzetto rosa, con personaggi standard per quel tipo di libri, come la "grande rivelazione del mondo segreto dell'erotismo di dominazione" – con effetti sia positivi che negativi. Da una parte infatti il successo di Anastasia e Mr. Grey ha dimostrato una volta per tutte l'interesse generale verso relazioni e una sessualità diverse dal modello della coppietta da Mulino Bianco. Ciò ha reso socialmente accettabile parlare di cose che comunque il 10% degli adulti ha sempre praticato, magari ingiustamente angosciato dal sentirsi "anormale". Una maggiore accettazione della diversità fa sempre bene. D'altro canto però un'infinità di persone ingenue ha preso per buoni i deliri dei protagonisti e li ha imitati in buona fede, senza rendersi conto che si tratti di pazzi furiosi nati in un genere letterario che presenta abitualmente lo stupro come qualcosa di accettabile, chiamandolo 'seduzione forzata'. Il risultato è stato un gran passo indietro per l'uguaglianza femminile, per non parlare dei danni psicologici e fisici subiti da chi si è messo a fare BDSM improvvisato, senza un minimo di preparazione su attività dopotutto estreme. Per esempio: c'è un bell'articolo del Washington Post che dimostra come l'uscita di 50 sfumature abbia provocato un picco di ricoveri di pronto soccorso per incidenti legati a giochetti particolari. E dire che ci sono diversi manuali per principianti che permettono quantomeno di non cadere negli incidenti più comuni!
Sei il massimo esperto italiano e uno dei massimi esperti mondiali in ambito BDSM: come si svolge la vita dell'esperto? Che aspettative ha la gente da te quanto ti incontra?
Oh, conduco una vita banalissima: sveglia alle 11 con colazione servita a letto dalle mie schiave in latex e tacco 12, mezz'oretta di vasche nella piscina dell'ala ovest del castello, pomeriggio nel boudoir, poi la solita orgetta serale… No, scherzi a parte, benché qualcuno pensi davvero che sia una specie di incrocio fra Batman e Rocco le mie giornate assomigliano a quelle di qualsiasi altro studioso. La maggior parte del tempo è dedicata a informarsi, correlare informazioni e scrivere per il mio sito o un nuovo libro. La cosa più particolare che faccio è forse il personal coaching, cioè aiutare le persone a trovare la strategia ideale per risolvere problematiche legate alle sessualità alternative. Ma in effetti c'è pure l'organizzazione di eventi BDSM. E i seminari sulle varie pratiche. Uhm… Sai che, ripensandoci bene, è possibile che in effetti non sia proprio una vita così banale? Se ne vuoi leggere una descrizione parecchio romanzata puoi trovarla in Peccati originali, un romanzo noir ambientato nel mondo dell'eros estremo italiano.
Usi uno pseudonimo: quanto è importante per te la privacy?
Abbastanza. Per esempio non ho nemmeno un profilo su Facebook ma solo una fanpage. In generale, mi sembra un approccio ragionevole per non esporre inutilmente le persone che amo all'ostilità di quei pochi fanatici che però possono essere molto violenti nei confronti di chi non si conforma ai loro strambi ideali.
Quante intolleranza c'è di fronte a ciò che insegni e proponi?
Come appunto dicevo: non molta, ma ogni tanto si incappa in individui molto ignoranti, molto problematici o molto manipolati da interessi superiori, convinti di dover combattere una crociata contro "la perversione" – che ovviamente esiste solo nelle loro fantasie. L'esempio più eclatante e a conti fatti ridicolo è avvenuto anni fa, quando l'invito a tenere una conferenza in un'università di Milano ha scatenato una campagna di attacchi mediatici che m'ha perseguitato per mesi – quando il "sant'uomo" dietro all'operazione è stato nuovamente arrestato in flagranza di reato con prostituti minorenni. Ti risparmio la storia del senatore che, fra una proposta e l'altra di re-istituire il partito fascista in Italia, pretendeva che in un'altra università si vietassero lezioni sulle sessualità non normative…
Che cosa ti spaventa di più nel clima italiano in questo momento? E in quello americano?
Negli Stati Uniti c'è un sociopatico paranoico e vendicativo che per i prossimi quattro anni resterà sempre entro cinque metri dal pulsante con cui può scatenare l'apocalisse nucleare globale. In Italia abbiamo i nostri politicanti, che al confronto sembrano tutti grandi statisti. Delle due, non so quale sia la cosa più terrorizzante. Se però ti riferivi allo stato dell'educazione alla sessualità, ci troviamo senza dubbio in un momento di oscurantismo molto pericoloso per la salute collettiva e per le ricadute sociali, dalla violenza di genere allo slut-shaming*, alle cacce alle streghe. La soluzione purtroppo non verrà dalle istituzioni, quindi è più importante che mai uno sforzo "dal basso" per diffondere una cultura di sessualità etica, magari inventandoci modalità più divertenti del solito.
Secondo te quali sono i rischi, soprattutto per le nuove generazioni, nell'incontrare così facilmente materiali pornografico online? Noi sexblogger possiamo fare qualcosa per arginare o almeno per fare cultura attorno alla materia sessuale?
Il problema non è tanto il porno online, quanto la mancanza di alternative più serie da cui ottenere un'educazione sessuale. Se in famiglia e a scuola persiste la finzione che il sesso non esista e non se ne debba parlare, ben venga la pornografia con cui farsi almeno un'idea di massima! Certo bisognerebbe far passare almeno il concetto che il porno è fiction e non un documentario, e che nel mondo reale servono regole etiche, di consenso, di profilassi, eccetera che su YouPorn ovviamente non compaiono mai. Penso che i sex blogger – anzi le blogger, visto che sono quasi tutte donne – spesso si concentrino un po' troppo sul recensire vibratori ignorando tutto il resto, forse anche per mancanza di preparazione. Peccato, perché siti come i nostri sono seguitissimi e rappresentano piattaforme ideali per diffondere una cultura sana della sessualità! (N.d.A. Ce l'avrà anche con me??! )
Gestisci il Sadistique, un locale molto particolare dove chi ama il BDSM può trovare tutto ciò che desidera. Quanto è stato complicato aprirlo e che cosa ti ha dato in questi anni?
Sadistique in realtà è solo un evento mensile che organizzo a Milano in un locale gestito da altre persone. È nato dodici anni fa senza particolari problemi, come occasione di incontro per chi apprezza il BDSM o ne è solo incuriosito e vuole saperne di più. Rispetto ad altre serate sedicenti fetish o kinky è caratterizzato da un ambiente molto tranquillo, pulito e sicuro, con un'atmosfera rilassata che permette davvero di conoscersi e scambiare idee oltre che praticare i propri giochi preferiti. Ogni mese ospita una diversa mostra d'arte a tema, workshop di approfondimento, un set fotografico e altre possibilità per immergersi completamente nella cultura di un eros davvero "sano, sicuro e consensuale", come si dice. Il ritorno economico è inesistente, visti anche i prezzi ultra-accessibili – ma la soddisfazione di vedere tante persone serene e sorridenti è impagabile.
A breve terrai dei seminari alla convention sul BDSM a roma e tratteranno temi scottanti e curiosi: ce ne citi alcuni e ci anticipi qualcosa?
La Rome BDSM Convention è il più grande evento europeo dedicato alla cultura dei giochi di dominazione e sottomissione, con partecipanti da tutto il mondo e un'ottantina di workshop distribuiti su tre giorni di full immersion in un hotel poco fuori città. Io la trovo un'esperienza unica, che permette di vivere concretamente quanto più bello sarebbe un mondo in cui la sessualità venga vissuta serenamente anziché ammantandola di ipocrisie e nevrosi come si fa di solito. Per quanto mi riguarda terrò quattro lezioni su temi che vanno da argomenti base quali Consenso, Negoziazione e Safeword a soggetti ultraspecifici come l'electroplay, ma ci si può trovare davvero di tutto.
Se tu non fossi stato Ayzad e la tua vita non avesse preso questa forma, chi saresti stato?
In una vita (lavorativa) precedente sono stato a lungo un giornalista specializzato in divulgazione scientifica, ma anche un critico cinematografico, un esperto di fumetti, un programmatore di videogame… Insomma, un modo di divertirmi e far divertire credo lo avrei trovato comunque, ma per ora questo mi piace di più.
Se volete conoscere di più sul tema del BDSM vi consiglio di leggere i libri di Ayzad: sono scritti molto bene, e offrono un approccio divertente ma allo stesso tempo molto analitico su queste pratiche.
Facciamo una premessa importante: 50 sfumature non c'entra nulla col BDSM. Quando l'ho intervistata, perfino l'autrice stessa ha dichiarato che il suo intento fosse solo quello di scrivere un classico Harmony, con l'unica differenza di inserirci scene di sesso esplicito. È stata la colossale operazione di marketing globale con cui è stato lanciato a presentare un normale romanzetto rosa, con personaggi standard per quel tipo di libri, come la "grande rivelazione del mondo segreto dell'erotismo di dominazione" – con effetti sia positivi che negativi. Da una parte infatti il successo di Anastasia e Mr. Grey ha dimostrato una volta per tutte l'interesse generale verso relazioni e una sessualità diverse dal modello della coppietta da Mulino Bianco. Ciò ha reso socialmente accettabile parlare di cose che comunque il 10% degli adulti ha sempre praticato, magari ingiustamente angosciato dal sentirsi "anormale". Una maggiore accettazione della diversità fa sempre bene. D'altro canto però un'infinità di persone ingenue ha preso per buoni i deliri dei protagonisti e li ha imitati in buona fede, senza rendersi conto che si tratti di pazzi furiosi nati in un genere letterario che presenta abitualmente lo stupro come qualcosa di accettabile, chiamandolo 'seduzione forzata'. Il risultato è stato un gran passo indietro per l'uguaglianza femminile, per non parlare dei danni psicologici e fisici subiti da chi si è messo a fare BDSM improvvisato, senza un minimo di preparazione su attività dopotutto estreme. Per esempio: c'è un bell'articolo del Washington Post che dimostra come l'uscita di 50 sfumature abbia provocato un picco di ricoveri di pronto soccorso per incidenti legati a giochetti particolari. E dire che ci sono diversi manuali per principianti che permettono quantomeno di non cadere negli incidenti più comuni!
Sei il massimo esperto italiano e uno dei massimi esperti mondiali in ambito BDSM: come si svolge la vita dell'esperto? Che aspettative ha la gente da te quanto ti incontra?
Oh, conduco una vita banalissima: sveglia alle 11 con colazione servita a letto dalle mie schiave in latex e tacco 12, mezz'oretta di vasche nella piscina dell'ala ovest del castello, pomeriggio nel boudoir, poi la solita orgetta serale… No, scherzi a parte, benché qualcuno pensi davvero che sia una specie di incrocio fra Batman e Rocco le mie giornate assomigliano a quelle di qualsiasi altro studioso. La maggior parte del tempo è dedicata a informarsi, correlare informazioni e scrivere per il mio sito o un nuovo libro. La cosa più particolare che faccio è forse il personal coaching, cioè aiutare le persone a trovare la strategia ideale per risolvere problematiche legate alle sessualità alternative. Ma in effetti c'è pure l'organizzazione di eventi BDSM. E i seminari sulle varie pratiche. Uhm… Sai che, ripensandoci bene, è possibile che in effetti non sia proprio una vita così banale? Se ne vuoi leggere una descrizione parecchio romanzata puoi trovarla in Peccati originali, un romanzo noir ambientato nel mondo dell'eros estremo italiano.
Usi uno pseudonimo: quanto è importante per te la privacy?
Abbastanza. Per esempio non ho nemmeno un profilo su Facebook ma solo una fanpage. In generale, mi sembra un approccio ragionevole per non esporre inutilmente le persone che amo all'ostilità di quei pochi fanatici che però possono essere molto violenti nei confronti di chi non si conforma ai loro strambi ideali.
Quante intolleranza c'è di fronte a ciò che insegni e proponi?
Come appunto dicevo: non molta, ma ogni tanto si incappa in individui molto ignoranti, molto problematici o molto manipolati da interessi superiori, convinti di dover combattere una crociata contro "la perversione" – che ovviamente esiste solo nelle loro fantasie. L'esempio più eclatante e a conti fatti ridicolo è avvenuto anni fa, quando l'invito a tenere una conferenza in un'università di Milano ha scatenato una campagna di attacchi mediatici che m'ha perseguitato per mesi – quando il "sant'uomo" dietro all'operazione è stato nuovamente arrestato in flagranza di reato con prostituti minorenni. Ti risparmio la storia del senatore che, fra una proposta e l'altra di re-istituire il partito fascista in Italia, pretendeva che in un'altra università si vietassero lezioni sulle sessualità non normative…
Che cosa ti spaventa di più nel clima italiano in questo momento? E in quello americano?
Negli Stati Uniti c'è un sociopatico paranoico e vendicativo che per i prossimi quattro anni resterà sempre entro cinque metri dal pulsante con cui può scatenare l'apocalisse nucleare globale. In Italia abbiamo i nostri politicanti, che al confronto sembrano tutti grandi statisti. Delle due, non so quale sia la cosa più terrorizzante. Se però ti riferivi allo stato dell'educazione alla sessualità, ci troviamo senza dubbio in un momento di oscurantismo molto pericoloso per la salute collettiva e per le ricadute sociali, dalla violenza di genere allo slut-shaming*, alle cacce alle streghe. La soluzione purtroppo non verrà dalle istituzioni, quindi è più importante che mai uno sforzo "dal basso" per diffondere una cultura di sessualità etica, magari inventandoci modalità più divertenti del solito.
Secondo te quali sono i rischi, soprattutto per le nuove generazioni, nell'incontrare così facilmente materiali pornografico online? Noi sexblogger possiamo fare qualcosa per arginare o almeno per fare cultura attorno alla materia sessuale?
Il problema non è tanto il porno online, quanto la mancanza di alternative più serie da cui ottenere un'educazione sessuale. Se in famiglia e a scuola persiste la finzione che il sesso non esista e non se ne debba parlare, ben venga la pornografia con cui farsi almeno un'idea di massima! Certo bisognerebbe far passare almeno il concetto che il porno è fiction e non un documentario, e che nel mondo reale servono regole etiche, di consenso, di profilassi, eccetera che su YouPorn ovviamente non compaiono mai. Penso che i sex blogger – anzi le blogger, visto che sono quasi tutte donne – spesso si concentrino un po' troppo sul recensire vibratori ignorando tutto il resto, forse anche per mancanza di preparazione. Peccato, perché siti come i nostri sono seguitissimi e rappresentano piattaforme ideali per diffondere una cultura sana della sessualità! (N.d.A. Ce l'avrà anche con me??! )
Gestisci il Sadistique, un locale molto particolare dove chi ama il BDSM può trovare tutto ciò che desidera. Quanto è stato complicato aprirlo e che cosa ti ha dato in questi anni?
Sadistique in realtà è solo un evento mensile che organizzo a Milano in un locale gestito da altre persone. È nato dodici anni fa senza particolari problemi, come occasione di incontro per chi apprezza il BDSM o ne è solo incuriosito e vuole saperne di più. Rispetto ad altre serate sedicenti fetish o kinky è caratterizzato da un ambiente molto tranquillo, pulito e sicuro, con un'atmosfera rilassata che permette davvero di conoscersi e scambiare idee oltre che praticare i propri giochi preferiti. Ogni mese ospita una diversa mostra d'arte a tema, workshop di approfondimento, un set fotografico e altre possibilità per immergersi completamente nella cultura di un eros davvero "sano, sicuro e consensuale", come si dice. Il ritorno economico è inesistente, visti anche i prezzi ultra-accessibili – ma la soddisfazione di vedere tante persone serene e sorridenti è impagabile.
A breve terrai dei seminari alla convention sul BDSM a roma e tratteranno temi scottanti e curiosi: ce ne citi alcuni e ci anticipi qualcosa?
La Rome BDSM Convention è il più grande evento europeo dedicato alla cultura dei giochi di dominazione e sottomissione, con partecipanti da tutto il mondo e un'ottantina di workshop distribuiti su tre giorni di full immersion in un hotel poco fuori città. Io la trovo un'esperienza unica, che permette di vivere concretamente quanto più bello sarebbe un mondo in cui la sessualità venga vissuta serenamente anziché ammantandola di ipocrisie e nevrosi come si fa di solito. Per quanto mi riguarda terrò quattro lezioni su temi che vanno da argomenti base quali Consenso, Negoziazione e Safeword a soggetti ultraspecifici come l'electroplay, ma ci si può trovare davvero di tutto.
Se tu non fossi stato Ayzad e la tua vita non avesse preso questa forma, chi saresti stato?
In una vita (lavorativa) precedente sono stato a lungo un giornalista specializzato in divulgazione scientifica, ma anche un critico cinematografico, un esperto di fumetti, un programmatore di videogame… Insomma, un modo di divertirmi e far divertire credo lo avrei trovato comunque, ma per ora questo mi piace di più.
Se volete conoscere di più sul tema del BDSM vi consiglio di leggere i libri di Ayzad: sono scritti molto bene, e offrono un approccio divertente ma allo stesso tempo molto analitico su queste pratiche.
Voi come vi approcciate all'erotismo estremo? siete tra quelli che hanno emulato 50 sfumature di nero con qualche problema di ritorno?
*Il termine slut-shaming (in italiano onta della sgualdrina) è un neologismo nato in ambito filosofico femminista per definire l'atto di far sentire una donna colpevole o inferiore per determinati comportamenti o desideri sessuali che si discostino dalle aspettative di genere tradizionali o ortodosse, o che possano essere considerati contrari alla regola naturale o soprannaturale/religiosa. Alcuni esempi di comportamenti per cui le donne si dice siano sottoposte allo slut-shaming includono: violazioni del codice di abbigliamento socialmente accettato quando si vestono in modo sessualmente provocante, le richieste di accesso al controllo delle nascite, e persino l'essere violentate o aggredite sessualmente.
http://www.elle.it/blog/news/a1474926063298/50-sfumature-di-nero-intervista-ayzad-bdsm/
MI piace come scrivete. Complimenti!
RispondiEliminaGrazie Francesca!!
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