"L'evoluzione ha plasmato tutta la vita senziente su questo pianeta, usando un unico mezzo, l'errore. Tu stesso sei il risultato di trilioni di errori."
Mi sembra un'affermazione molto vera, ma sento che merita una precisazione. Siamo il risultato dei trilioni di errori di chi ci ha preceduto, è vero, ma io ci aggiungerei anche quel milione o due di topiche che prendiamo noi, nel corso della nostra miserabile esistenza.
Che se poi andassimo alla ricerca dei duplicati scopriremmo che, in realtà, facciamo più o meno sempre gli stessi sbagli; come si dice, perseverare è diabolico. Per me, per lo meno, vale così; ci sono errori dai quali non riesco a scappare, e altri che invece non voglio, semplicemente, evitare.
Non voglio smettere di provare a fidarmi delle persone, per quante legnate nei denti (metaforiche, eh) possa prendere. Però alla lunga è una cosa stancante, che logora, che sfianca. Ogni volta spero che mi resti almeno un po' di forza per la volta dopo; per il momento qualche briciolino c'è ancora, vedremo quanto dura.
Certo, tre o quattro volte ho scommesso tanto e ho vinto moltissimo; e una vocina dentro mi dice che forse dovrei ritirarmi con la "vincita", e godermela; ma non ci riesco, non ce la faccio: sono avida, avida di calore umano, una specie di vampiro emotivo. Sono il bene che porto e quello che ricevo che mi tengono viva.
Al cor gentile rempaire sempre amore; questo mi piacerebbe che fosse scritto sulla mia lapide.
Ma, fatto abbastanza curioso, è proprio questa fame che in qualche caso ha mandato tutto a puttane.
Lo so che qualche volta, e magari anche più di "qualche", sono stata io lo "sbaglio" di qualcun altro; ma non è che consola, anzi.
http://syuzee.blogspot.it/2016/10/system-error.html?zx=ca7441e5e4893593
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